La Natività con uno sguardo sul mondo–inaugurazione dei presepi realizzati dagli alunni della scuola “P.N.Vaccina”

La Natività con uno sguardo sul mondo – inaugurazione dei presepi realizzati dagli alunni della scuola “P.N.Vaccina”

Anche quest’anno la scuola “P.N.Vaccina” rinnova la sua presenza in città con  l’allestimento di due presepi, nella  piazza antistante la chiesa delle Sacre Stimmate e presso la cappella sita al terzo piano dell’ospedale Bonomo.

Le due natività sono state realizzate dagli alunni della stessa scuola guidati dagli insegnanti di arte: Prof.sse Pierpaola Del Giudice e Rosanna Di Corato e dai Prof.ri Raffaele Maniello e Cataldo Piccolomo.

Il coro degli alunni diretto dai prof.ri Graziano Santovito. Gianpiero Grilli, Michelangelo Turturro e dalla prof.ssa Monica Franceschina ha intonato canti della tradizione natalizia, introducendo e accompagnando così l’inaugurazione delle installazioni presepistiche alla presenza  di S.E. Mons. Luigi Mansi, degli assessori Dora Conversano e Daniela Di Bari, della dirigente della scuola “P.N. Vaccina” Francesca Attimonelli, del direttore sanitario P.O.  dott. Emanuele Tatò, del cappellano dell’ospedale Bonomo don Giuseppe Zingaro e del parroco delle Sacre Stimmate don Francesco Piciocco.

La natività collocata nella piazza delle Sacre Stimmate, realizzata con sagome lignee dai colori rassicuranti è circondata da figure in preghiera, realizzate con ritagli di giornale e colori cupi, chiaro riferimento alle notizie che ci bombardano quotidianamente tramite TV e canali social, come in “Guernica” di Picasso o come in un moderno Banksy.

C’è una bambina con la maschera antigas, inginocchiata su un cumulo di rifiuti, una bambina a cui è stato tolto il futuro da decenni di politica inadeguata.

C’è un soldato inginocchiato con il suo fucile, simbolo di morte, come solo una guerra sa produrre.

C’è una donna con il suo bambino sulle spalle e una ciotola vuota.

C’è infine un barcone, in balìa della tempesta, uomini, donne e bambini che affrontano il mare tra atroci sofferenze, distanti dai loro affetti e luoghi familiari, solo nella speranza di un futuro migliore.

Il presepe collocato invece nell’ospedale è stato realizzato in cemento soffiato dal Prof. Cataldo Piccolomo e vede il bambino stretto tra le braccia di Giuseppe. Intende riprendere un’immagine della famiglia moderna con il padre in grado di accudire i figli in tutte le loro necessità.

Dei presepi che ridonano ad una comunità cittadina quella luce di speranza che rischiara questo momento di realtà cupa e difficile per chiunque. La speranza che porta sempre con sé un bambino che nasce in una mangiatoia, sotto le bombe, in un barcone perso in un mare freddo e in tempesta.

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